Cos'è la scienza dei dati?
Il termine scienza dei dati ha suscitato un certo scalpore negli ultimi anni. Dopo essersi guadagnato il titolo di "lavoro più sexy del 21° secolo", molte persone al giorno d'oggi stanno prendendo in considerazione la possibilità di intraprendere una carriera in questo campo.
Per cominciare, definiamo cos'è la scienza dei dati. Come suggerisce il nome, la scienza dei dati è un campo di ricerca dedicato alla raccolta, all'analisi e all'interpretazione dei dati. Funziona come qualsiasi altra scienza, utilizzando un metodo di ricerca chiaramente definito per estrarre nuove conoscenze da vari materiali di partenza.
La particolarità è la natura di questi materiali di partenza: i big data. Grazie a sviluppi tecnologici in costante aumento, come il cloud computing e lo storage, le aziende di tutto il mondo possono ora raccogliere enormi quantità di dati a prezzi accessibili e con relativa facilità.
Tutte queste nuove ricchezze offrono un valore reale alle aziende. Possono usarle per capire meglio chi sono i loro clienti, a cosa sono interessati e quali sono i modi migliori per farli tornare.
Ma rappresentano anche una vera e propria sfida. Come si fa a navigare tra enormi quantità di dati, provenienti da migliaia o addirittura milioni di transazioni? Come si fa a determinare quali informazioni sono importanti e come si fa a dare un senso e a imparare qualcosa da dettagli sparsi e apparentemente casuali?
Ebbene, è qui che entra in gioco la parte scientifica. Entrano in gioco i data scientist, esperti nell'estrarre dalle sabbie dei database aziendali artefatti di informazioni aziendali preziose e fruibili. Un po' come Indiana Jones, ma con più capacità di programmazione e meno avventure che mettono a rischio la vita (si spera).